La marijuana è un mix verde o grigio di fiori e foglie secche e triturate della pianta della canapa indiana. Esistono svariati termini in gergo per indicarla, tra cui “canna”, “erba”, “fumo”, “spinello”, “Maria Giovanna”, ecc. Viene usualmente fumata sotto forma di sigarette, o dentro a delle pipe.
Il principale principio attivo della marijuana è il THC (delta-9- tetrahydrocannabinol, che è anche lo stesso principio attivo dell’hashish). Una volta in circolo, il THC avvia una serie di reazioni che provocano euforia in chi ne fa uso.
Gli effetti a breve termine della marijuana:
- Problemi della memoria
- Problemi nell’apprendimento
- Alterazione delle percezioni
- Difficoltà nel pensare
- Difficoltà nel risolvere problemi
- Perdita di coordinazione
- Aumento della frequenza cardiaca
- Ansietà
- Attacchi di panico
I prodotti della marijuana vengono generalmente fumati. I loro effetti vengono avvertiti dopo pochi minuti e raggiungono il picco in un tempo che va dai 10 ai 30 minuti e possono durare per ore. Gli effetti dipendono spesso dall’esperienza e dalle aspettative del consumatore e anche dall’azione della droga in sé.
Piccole dosi di marijuana producono un senso di benessere e rilassamento, accompagnato da un’alterazione del pensiero e dell’espressione. Queste reazioni possono non essere notate da chi osserva, ma in ogni caso possono verificarsi incidenti alla guida, sul lavoro o in casa, a causa della distorta coordinazione e percezione. L’individuo sotto effetto di questa sostanza può sperimentare emozioni che cambiano rapidamente, pensieri con associazioni turbate, un alterato senso di identità personale, problemi di memoria e un abbassamento del livello dell’attenzione.
Dosi alte possono conseguire in:
- Perdita di identità personale
- Fantasie
- Allucinazioni
La marijuana contiene tossine e sostanze cancerogene che una volta accumulate rimangono nell’organismo anche per diversi mesi.
Le conseguenze fisiche sono le stesse dei consumatori di tabacco:
- Bronchite
- Enfisema
- Asma bronchiale
Tra gli effetti sono inclusi anche aumento del battito cardiaco, secchezza della bocca, arrossamento degli occhi, riduzione della capacità motoria e di concentrazione, fame frequente.
L’uso prolungato comporta:
- Rischi ai polmoni
- Rischi al sistema riproduttivo
- Limitazione del sistema immunitario
- Allucinazioni occasionali
- Paranoia
A seguito di alcune recenti scoperte inoltre è emerso che l’uso combinato di marijuana e cocaina porta a gravi aumenti della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.
Un uso eccessivo di marijuana compromette la capacità di attenzione, di memoria e di apprendimento dell’individuo, anche dopo anni che si è smesso di farne uso. Infatti alcuni studi effettuati su studenti, indicano che i consumatori di questa sostanza hanno dei risultati nettamente inferiori rispetto a quelli che non ne fanno uso, e presentano comportamenti devianti: tendenza alla delinquenza, all’aggressività, alla ribellione, ad avere cattivi rapporti coi genitori e brutte cerchie di amici.
L’assunzione della marijuana, come per le altre droghe, provoca assuefazione e desiderio compulsivo, anche di fronte ad uno stato di cattiva salute.
L’uso della marijuana è molto diffuso tra gli studenti delle scuole superiori, anche se sono diverse le fasce di consumatori interessate e non da meno il numero di quelli che ne ha fatto uso almeno una volta nella vita.